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CONSIDERAZIONI SULLA POSTURA DI ATTESA: "TIENI SEMPRE LE MANI AVANTI"

  • Mr. Francesco Marchi
  • 9 set
  • Tempo di lettura: 2 min
A CURA DI MR. FRANCESCO MARCHI

La postura di attesa, cioè la posizione del corpo che assume il portiere durante il gioco e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei, è descritta quasi universalmente nello stesso modo: piedi larghezza spalle, peso sull’avampiede, gambe leggermente flesse e soprattutto con le mani sempre in avanti, pronte ad intervenire.

A seconda della distanza dal pallone cambierà l’apertura degli appoggi, l’angolo delle ginocchia e l’altezza delle mani, che in situazione estrema di duello (ravvicinata) si porteranno circa ad altezza caviglie e con i palmi rivolti al tiratore.

Voglio qui soffermarmi solamente sulla postura richiesta in situazioni da “media distanza” (superiore ai 10 metri, ma ancora in occasioni di “difesa porta”), potendo addirittura sostenere che tra le varie interpretazioni degli aspetti tecnici specifici del ruolo, questa è un caposaldo sul quale sono quasi tutti d’accordo.

Ecco un esempio classico di quella che convenzionalmente viene richiesta ai giovani portieri.

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Il primo vero approfondimento lo vorrei fare sulla posizione delle braccia che, secondo i dettami, dovrebbero essere avanzate, sempre davanti al tronco e con le mani ben aperte per essere pronte ad intervenire sul pallone.

Detto ciò, il portiere dovrebbe mantenere tale posizionamento dei segmenti corporei durante tutti gli spostamenti, in ricerca della giusta posizione, e durante tutte le pre-attivazioni.

Siamo però sicuri che in fasi di gioco dinamiche e come si dice sempre più spesso “in fasi situazionali” (quindi guardando ciò che accade in gara, guardando l’atteggiamento del corpo in prestazione) e soprattutto in fase di attivazione pre-gesto tecnico/motorio (tuffo, salto, corsa…) il portiere mantenga tale postura?

Osserviamo, ora, i seguenti fermo-immagine di portieri professionisti impegnati in situazioni di gioco reale durante le partite della Serie A italiana (suggerisco anche a voi di soffermarvi ed osservare le posture della gran parte dei portieri e non fermarvi alle immagini di esempio che ho portato in questo articolo!).

Postura Buffon - pallone circa a 30metri (calcio piazzato)
Postura Buffon - pallone circa a 30metri (calcio piazzato)
Postura Handanovic - pallone circa a 18 metri
Postura Handanovic - pallone circa a 18 metri

Cosa notiamo?

Gli atteggiamenti in gara ci suggeriscono che nella maggior parte dei portieri gli arti superiori non sono mai nella posizione descritta e che sentiamo proporre dalla gran parte degli allenatori dei portieri ma, al contrario, li troviamo decisamente più stesi lungo il tronco, all’altezza del bacino (o più basse) e leggermente aperti rispetto alla figura.  Le immagini “dal campo” ci dicono perciò che la posizione delle braccia e delle mani in cui costringiamo i portieri durante gli allenamenti “analitici” non la ritroviamo in gara.

La riflessione, perciò, è la seguente: considerando che gli arti superiori vengono mantenuti non davanti al busto, ma tendenzialmente larghi e lungo i fianchi al momento dell’attivazione, ha senso forzare esageratamente i giovani portieri a stare con le braccia sempre avanti?

Postura Buffon - pallone circa a 19 metri
Postura Buffon - pallone circa a 19 metri
Postura Handanovic - pallone circa a 13 metri
Postura Handanovic - pallone circa a 13 metri



Postura Buffon - pallone circa a 14 metri
Postura Buffon - pallone circa a 14 metri



























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A cura di Mr. Francesco Marchi

Allenatore dei portieri Modena FC

 
 
 

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