CROCE VS ATTACCO PALLA: COSA UTILIZZARE E COSA È PIÙ EFFICACE?
- Dott. Simone Ferretti
- 17 nov
- Tempo di lettura: 3 min
A CURA DI MR. MARCO CONTE

La croce iberica è una tecnica utilizzata dal portiere per coprire il maggior spazio possibile della porta, soprattutto in caso di tiro ravvicinato.
È una tecnica che deriva dal calcio a 5 in Spagna da cui prende la denominazione iberica.
Il portiere deve avere una postura bassa con le braccia e mani distese lungo i fianchi con le gambe piegate verso il basso, busto e spalle rivolti in avanti verso il pallone.
Lo scopo è quello di avere una superficie d'impatto col pallone maggiore e di coprire il più possibile la porta su tiri molto ravvicinati.
Ottimale sarebbe eseguire il gesto ad una distanza che non vada oltre il metro, massimo metro e mezzo, dal target, provando a ridurre il più possibile il cono di luce a disposizione dell'attaccante.

L'attacco palla a contrasto o in anticipo, va eseguito con il busto molto basso, allungandosi al massimo in linea retta, con il corpo e le gambe protese in avanti, e le mani rigide che cercano la palla (pollici convergenti) e la testa tra le braccia ben distese a protezione.
Sono richiesti coraggio e tempismo, è un gesto che coinvolge tutto il corpo, che mira a coprire più superficie possibile ma in maniera attiva alla ricerca del target pallone.
A differenza della croce, per l'esecuzione dell'attacco palla il portiere rileva dall'ambiente la possibilità di avere tempo e spazio per compiere un tuffo proteso in avanti tra i piedi dell'avversario.
È inoltre un intervento molto spettacolare se fatto nei modi e nei tempi giusti con un rischio calcolato, infatti il portiere se non dovesse impattare il pallone rischia di commettere fallo in area di rigore.
La ricerca del pallone rende sicuramente questo gesto attivo.
In quale situazione viene richiesto l'uno o l'altro gesto?
Entrambi i gesti sono utilizzati per situazioni a distanza ravvicinata.
Questo è quello che condivido con i miei portieri.
Croce quando palla e avversario sono molto ravvicinati e non si ha il tempo e lo spazio che consente di optare per riconoscere una possibilità diversa.
In questo caso quindi occorre, seppur con un gesto passivo, cercare di coprire più porta con il proprio corpo e cercare di mettere nelle condizioni l'avversario di calciare inevitabilmente addosso al portiere.
Per quanto riguarda l'attacco palla insegno che, trattandosi di un gesto coraggioso, non bisogna avere paure o esitazioni.
Sono necessari inoltre anticipazione motoria, lettura e soprattutto va riconosciuta la possibilità di poter intervenire nei giusti tempi per completare l'esecuzione.
Quale è più efficace delle due?
Non ritengo che l'uno sia più efficace dell'altro quanto piuttosto che ogni situazione presenti modi e tecniche differenti per essere risolta.
Ci saranno situazioni quindi nella quale, per la possibilità offerta dall'ambiente, potrebbe essere più congeniale la croce e in altre situazioni l'attacco palla.
Pertanto da insegnante ed allenatore cerco di dare a disposizione dei ragazzi la conoscenza di tutti i mezzi a loro disposizione per risolvere i diversi problemi, andando a configurare scenari differenti in allenamento nella quale possono provare quanto insegnato e verificare loro stessi cosa ritengono più opportuno ed efficace mettendoli nelle condizioni di poter riconoscere quando e come fare cosa.
In conclusione non esiste secondo me un gesto corretto o un gesto sbagliato ma esiste la scelta che il portiere ha a disposizione in funzione del contesto che riconosce grazie agli scenari di allenamento proposti e il vissuto.
Mister Marco Conte




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