COME L'INFORMAZIONE VISIVA È DETERMINANTE NELLA PREPARAZIONE ALLA PARATA
- Dott. Simone Ferretti
- 25 ago
- Tempo di lettura: 3 min
a cura del dott.simone ferretti
Ricomincia la Serie A e ricominciano le analisi percettivo visive targate Next Gen Keepers - Formazione, da quest'anno con uno strumento come il Blog, che spero possa essere utile ai lettori.
Una novità per me che spero possa portare ancora più valore da condividere per far avvicinare sempre più allenatori dei portieri, portieri e appassionati agli elementi percettivo-visivi applicati allo sport, in questo caso al ruolo del portiere.
Tra i diversi interventi interessanti che hanno contraddistinto la prima giornata di Serie A, quello di Wladimiro Falcone in Genoa - Lecce merita una menzione in quanto è possibile riconoscere diversi elementi percettivo-visivi che sono stati determinanti nella preparazione alla parata.
Infatti dai frame 5 in poi possiamo osservare l'abilità durante il gioco e cosa accade nel cervello del portiere in queste circostanze di gioco.

All'inizio della preparazione dell'intervento effettuato possiamo osservare i classici adattamenti e riadattamenti del posizionamento, mediante lo spostamento opportuno al contesto, che nascono dall'aggiornamento continuo dell'informazione "spostamento uomo-pallone" grazie alla fissazione del target.

L'avversario rientra e il portiere esegue un ulteriore riadattamento prima che questo pallone venga trasmesso. Anche in questo caso la fissazione del target visivo, come osserviamo, è determinante per poter prendere decisioni rapide una volta che avverrà la trasmissione o il potenziale tiro.

Arrivata la trasmissione del compagno, l'attaccante avversario è abile ad effettuare subito la giocata.
Su questo ulteriore potenziale evento critico il portiere è posizionato e ricettivo.

La velocità con la quale avviene il colpo di tacco, complice anche una piccola occlusione visiva data dal difensore, comporta una momentanea perdita del target visivo e di conseguenza un fisiologico ritardo nella reazione di riadattamento della posizione.
In questo momento ciò che accade nel cervello del portiere è assolutamente interessante e complesso.
Sono tantissime le strutture coinvolte deputate al recupero del target poiché sono diversi i processi neurali necessari che avvengono.
Si possono suddividere in 3 aspetti principali e riguardano: percezione visiva, attenzione, orientamento dello sguardo e preparazione alla risposta motoria.
In questo mix ne citiamo una fondamentale: il collicolo superiore, poiché integra informazioni visive (pallone che sbuca dopo occlusione del difensore) e spaziali per guidare lo sguardo, proprio quello che avviene nel frame successivo.

Come possiamo osservare infatti, è avvenuto, mediante orientamento dello sguardo e movimenti saccadici, il recupero della fissazione del target, e il portiere ha riavviato la sua reazione motoria, adattando il posizionamento.
Quello che avviene in questa fase è ulteriormente affascinante poiché ci sono una serie molto complessa di processi cognitivi che avvengono, coinvolgendo diverse aree che lavorano tra di loro, l'una sulla base delle informazioni generate dall'altra.
In particolare l'area V5 della corteccia visiva che rileva direzione e velocità, fondamentali per il tracciamento del movimento del target.
Informazione poi sfruttata dalle aree motorie per coordinarsi e reagire in maniera congruente alla richiesta del contesto.

Durante lo spostamento e il tracciamento del target (direzione e velocità), altre aree registrano e rilevano la posizione del colpitore (consapevolezza dello stimolo).
Qui avviene l'integrazione finale di tutti gli elementi.
Infatti la percezione dell'avversario precoce, comporta che il portiere cominci ad arrestarsi nei tempi richiesti dalla situazione di gioco, se questo non fosse avvenuto il portiere si sarebbe potuto far trovare ancora in movimento.

Come vediamo infatti il portiere è posizionato, fermo e in postura, pronto per la successiva elaborazione.
E nonostante la perturbazione al momento della conclusione riuscirà a reagire nei tempi richiesti.

Davvero una bellissima parata che ci ha dato l'occasione di entrare nei processi cognitivi che portano a reazioni di questo genere.
E va ricordato come queste parate nascano da abilità percettive, di cui gli input sensoriali visivi sono i più importanti, che possono essere allenate.
La differenza di livello si vede da questi elementi, poiché non arrestarsi nei tempi corretti dipende dalla difficoltà di elaborare informazioni a determinate velocità, è questo che comporta il movimento sbagliato o lo spostamento sbagliato etc, in quanto a velocità ridotte si potrebbe replicare benissimo.
Questi ed altri argomenti di studio li puoi trovare nel libro "Goalkeeper Vision Training" ad oggi all'edizione 2.
Al prossimo post,
Dott. Simone Ferretti - Formazione Next Gen Keepers



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